Io e il Tempio: la mia testimonianza

di Maria Arcidiacono
Amo il tempio, ho bisogno di andarci spesso, di averlo come costante meta di viaggio.
Se non lo facessi, il compito difficile di affrontare gli impegni delle mie giornate
potrebbe turbare l’equilibrio e l’armonia che mi sforzo di mantenere nella mia vita.
Il vuoto fa parte della mia esistenza attuale, ma se tento di riempirlo allora mi sento
schiacciata da tutte le cose che devo fare, e poi, se tento di rilassarmi coi social, la
confusione passa dallo spirito alla mente, perché anche leggendo i vari post ci sono così
tante opinioni contrastanti, e teorie assurde, che è difficile sapere ciò che è giusto e ciò
che è sbagliato.
E allora vado al tempio e là mi viene ricordato chi sono e da dove vengo, e quale sarà la
sorte di tutti gli esseri umani che si volgono a Dio come una pianta che si volge al sole che
lo nutre. Mi viene ricordato il valore degli esseri umani, e delle famiglie che possono
ritrovarsi insieme attraverso i secoli. E poi mi tornano alla mente le alleanze che proprio al
tempio, ma era quello svizzero, ho contratto con il Signore, lo Spirito che ho sentito nel
farle. I ricordi aiutano.
Nei miei anni precedenti ho stabilito mete, fatto programmi, meditato e pregato su tante
cose.
Adesso che sono diversamente giovane vivo giorno per giorno; tante cose sono
cambiate per me con l’avvento dell’età della saggezza, ma non ho mai smesso di ricordare
le alleanze che ho fatto col Padre, non ho mai smesso di osservarle.
Ma adesso scusatemi, devo scendere dall’autobus, siamo davanti al tempio.